771
Si consideri l’episodio similare riportato da Erasmo -quello dell’uomo di Lovanio che ripartiva scrupolosamente fra i vari santi i suoi padrenostri- e si raffronti l’ironica sufficienza con cui Erasmo presenta il caso con la sensibilità e capacità di comprensione di cui dà prova, trattando il fatto a sua volta, Martín de Azpilcueta: v. Marcel Bataillon, Erasmo y España, tr. esp., México, Fondo de Cultura Económica, 1979, alle pagine 576 e 585. (N. del A.)
772
Ibid., p. 430 (trattato V). (N. del A.)
773
Ibid., pp. 463-464. (N. del A.)
774
Per questi luoghi del Don Quijote v.: parte I, cap. VIII e cap. XXV. (N. del A.)
775
Alfred Schütz, «Don Quixote and the problem of realty», in Collected Papers, vol. II, Studies in Social Theory, Netherlands, The Hague, Martinus Nijhof, 1964, pp. 135-158. (N. del A.)
776
Don Quijote, parte I, cap. XXXXV. (N. del A.)
777
Ernst Cassirer, Filosofia delle forme simboliche, vol. II, Il pensiero mitico, tr. it., Firenze, La Nuova Italia, 1964, pp. XX-368. (N. del A.)
778
Jardín, p. 19: lo studio introduttivo di Giovanni Allegra al testo torquemadiano consta di un’introduzione vera e propria, di due note bibliografiche (opere di e su Torquemada) e di una nota preliminare di carattere metodologico. Il tutto occupa le pagine 9-88 dell’edizione citata del Jardín. (N. del A.)
779
Ibid., pp. 171-173. (N. del A.)
780
Fu davvero il mito, quindi, la causa ultima della distruttività dell’approccio alle civiltà del Nuovo Mondo, casi come sostiene Garin? V.: Eugenio Garin, «Alla scoperta del «diverso»: i selvaggi americani e i saggi cinesi», in Rinascite e rivoluzioni. Movimenti culturali dal XIV al XVIII secolo, Bari, Laterza, 1975, pp. 380. La questione meriterà d’esser ripresa. (N. del A.)